Introduzione - Parte Seconda
Oggi, come allora, in segno di gratitudine per la salute riconquistata, la Città di Cagliari e tutta l'Isola, con una cerimonia solenne, ripercorrono ogni tappa del Martirio di Sant'Efisio.
E' da più di 300 anni infatti che ogni 1° di maggio, la popolazione sarda accompagna il suo Santo protettore in questa tradizionale ed originale processione, ripercorrendo il tragitto che dal carcere in cui venne imprigionato giunge nel luogo del martirio a Nora, per poi tornare alla sua Chiesa di Stampace nella quale sono tuttora custodite le sue reliquie.
La Processione è composta da 3.500 persone con indosso gli abiti tradizionali della Sardegna provenienti dal Campidano, dalla Gallura, dall'Ogliastra, dal Sulcis, dal Logudoro e dalla Barbagia ed accompagnati da oltre 200 persone a cavallo suddivise nei tre gruppi principali dei Campidanesi, dei Miliziani e della Guardiania, oltre la scorta d'onore dei Mazzieri comunali, dell'AlterNos, del Clero, della Rappresentanza dell'Esercito e dei Carabinieri in alta uniforme, anch'essi tutti a cavallo.
Una delle fasi più suggestive del cerimoniale è la vestizione con ori e orpelli preziosi con i quali il Santo viene riccamente preparato per il suo viaggio. Tutto è perfettamente organizzato e pianificato nei minimi dettagli, persino la scelta dei buoi che traineranno il prezioso Cocchio del Santo e i loro ornamenti volutamente tenuti nascosti fino al 1° maggio. Tuttavia l'unico modo di cogliere al meglio la maestosa solennità di questo Evento è unirsi alla viva partecipazione di tutta la popolazione sarda nel celebrare la grandezza del suo Santo protettore.