Da venerdì 30 ottobre, a distanza di trent'anni dalla scomparsa, l'Assessorato Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari, in accordo con la famiglia Princivalle, dedica all'artista Giorgio Princivalle una significativa retrospettiva: Giorgio Princivalle. L’anima malinconica delle cose.
È il cuore della Galleria Comunale ad essere stato scelto per esporre circa quaranta lavori che ripercorrono l'opera e la ricerca di uno dei più originali pittori del secondo Novecento in Sardegna.
Suddivisa secondo i suoi temi più cari come i cavallini, le spiagge, i ritratti di donna, il titolo della mostra riprende un affondo critico di Salvatore Antonio Demuro su Princivalle e la sua opera.
L'artista recupera dall'infanzia alcuni oggetti archetipo come il cavallino, le teste di bambole, la gallinella, per investirli di quella luce malinconica che l'occhio adulto acquisisce col tempo; parliamo di una malinconia non adombrata dalla tristezza ma, al contrario, pervasa di una dolcezza infinita che riscalda l'aria e porta ogni cosa fuori dal tempo.
Biografia
Giorgio Princivalle (Baricella 1925 - Cagliari 1989)
Giorgio Princivalle (1925-1989), nato a Baricella, in provincia di Bologna, da genitori sardi, trascorre la sua vita nell'Isola: a Olbia, paese natale della madre, a Nuoro, dove studia, e a Cagliari, città che sceglie per il lavoro e l'amore per l'arte. Molto legato al capoluogo, ai tempi il centro più vivace della Sardegna, l'artista si sente un Cagliaritano d'adozione. Ricco di interessi e dalla personalità complessa, sempre presente ai dibattiti e agli incontri d'arte, è tra i protagonisti della vita culturale e politica della città.
Appassionatosi precocemente alla pittura, compie l’apprendistato nello studio di Giovanni Ciusa Romagna. Ancora studente, inizia a scrivere, con il significativo pseudonimo "l’implume censore", sul giornale La Nuova Sardegna, con cui collaborerà a lungo.
Il lavoro presso il Consiglio Regionale della Sardegna, distante dai suoi interessi, tra i quali si annoverano anche la letteratura, il teatro e la ceramica, ma aderente alla forte tensione civile che lo anima, lo porta a Cagliari, dove dagli anni Sessanta diventa un pittore dalla cifra stilistica riconoscibile. Numerose sono le esposizioni a cui partecipa, in Italia e all'estero, a partire dalla prima mostra del 1961.
Avvicinatosi inizialmente all'arte astratta, Princivalle realizza opere dominate dal colore. Tra i suoi riferimenti artistici compaiono Vassilij Kandinskij e Paul Klee. Nei suoi dipinti, densi di significati, dà libero sfogo ai suoi sentimenti e alle sue fantasie; il segno è leggero, la materia evanescente e i colori tenui. Le immagini delicate riaffiorano dai ricordi, dalle reminiscenze, ed evocando un mondo onirico sembrano riportare all’infanzia.
Profondamente radicato nella cultura dell'Isola, l’artista guarda lontano e ama viaggiare, ma ritorna sempre nell'amata Sardegna, i cui motivi della tradizione artigiana ritornano spesso, rielaborati, nelle sue opere.